TOSSINA BOTULINICA
La tossina botulinica è un potente veleno ma il rischio di tossicità, alle dosi impiegate per trattamenti estetici, è praticamente inesistente.
La neurotossina botulinica di tipo A viene prodotta in laboratorio da colture di un battere, il Clostridium Botulinum.
Il meccanismo d’azione è quello di inibire il rilascio dell’acetilcolina a livello della terminazione neuromuscolare, bloccando la trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli.
In pratica blocca la contrazione muscolare dei muscoli interessati.
Risale al 1977 il primo utilizzo sperimentale della tossina botulinica per il trattamento dello strabismo e già da allora si era notato che i pazienti trattati avevano anche un miglioramento delle rughe d’espressione.
Questo farmaco è da anni utilizzato per il trattamento delle patologie caratterizzate dalla presenza di spasmo muscolare come il blefarospasmo (contrazione dei muscoli palpebrali), le distonie (movimenti e posture anomale), il torcicollo spasmodico, lo strabismo, la disfonia laringea (compromette l’emissione dei suoni vocali), l’iperidrosi (eccessiva sudorazione a mani e ascelle), emispasmo facciale, cefalee croniche da tensione e altre ancora.Nel 1990 due medici Canadesi (Carruthers A. e Carruthers J.) descrissero il primo utilizzo a fini estetici della tossina botulinica per il trattamento delle rughe della glabella (zona tra le sopracciglia).
Non viene utilizzato come riempitivo ma la sua azione si esplica determinando il rilassamento dei muscoli responsabili della formazione delle “rughe d’espressione” e di conseguenza una cute più levigata ed un aspetto più disteso.